Si chiamava Totò, era il mio orsacchiotto e lo adoravo.
Avevo appena un anno e già mi accompagnava durante il giorno nei giochi e mi dava sicurezza, la notte.
Quanti come me hanno vissuto quest’esperienza?
La coperta di Charlie Brown come pure gli orsacchiotti sono un’icona universale. Potrebbe rappresentare una tappa quasi obbligatoria nella crescita psicologica di un bambino. La loro funzione rassicurante è innegabile.
Sicuri che crescendo siamo davvero riusciti a farne a meno?
Se mi concentro potrei anche rivivere quella sicurezza ed affetto che sentivo quando ero insieme al mio Totò.
Erano reali! Provavo davvero quelle emozioni e da bambino le attribuivo alla sua presenza.
Ora se osservo un orsacchiotto non mi ha fà più emozionare. Ero io che da bambino gli davo questo potere. Sembra così ovvio eppure da adulti continuiamo a perpetuare questo stesso meccanismo sostituendo l’orsacchiotto con altri oggetti come ad esempio il lavoro, i soldi o le relazioni affettive.
Leggendo un libro comprato a Londra durante l’attesa in aereoporto. Cercavo delle risposte dopo una settimana critica economicamente e affettivamente. E mi compare questo libro “Results” – Risultati – di Jamie Smart e mi dice qualcosa di molto interessante al riguardo. Qualcosa che ha risuonato molto dentro me!
Così come mi sentivo al sicuro quando ero con il mio Totò così mi sento al sicuro quando ho la certezza di lavorare.
Così come mi sentivo capace di volare quando ero con il mio superman così ora mi sento capace di volare quando suono Ragamuffin di Michael Hedges.
Non c’è niente di sbagliato anzi è apprezzabile cercare di raggiungere una condizione finanziaria soddisfacente; trovare un lavoro che ci piace; avere delle relazioni appaganti ed un compagno/a che ci apprezza. Il fatto è che il nostro senso di sicurezza, autostima o di essere abbastanza, non dipendono affatto dagli oggetti che possediamo ma è qualcosa che nasce dentro di noi.
Noi di “Per donare benessere” come Smart nel suo libro, proponiamo di sostituire l’approccio outside → in con quello inside → out.
In altre parole, non sono le condizioni esterne a determinare il nostro stato d’animo (outside-in), ma il contrario ossia:
Il nostro stato d’animo è in grado di modificare quello che c’è fuori di noi; la nostra capacità di interpretare la realtà che osserviamo.
Così come non è un peluche a determinare il senso di sicurezza nel bambino così non saranno le condizioni esterne a determinare la sicurezza nell’adulto.
E’ dentro di noi che nasce qualsiasi emozione.
Pensare il contrario sarebbe come dare potere agli orsacchiotti!
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